nasce a Cavaria con Premezzo (Varese) il 24 Dicembre del 1962 dove attualmente vive con la famiglia.
Sin da giovanissima dimostra interesse e particolare sensibilità verso il disegno e la pittura, interesse che la porterà a sperimentare numerose tecniche pittoriche, frequentando inizialmente il liceo artistico per proseguire come autodidatta. Nel 2001 decide di perfezionare la propria tecnica e la conoscenza del panorama artistico iscrivendosi prima alla scuola di pittura “Kandinskij” sotto la guida del maestro. C. Calzavacca e in seguito all'associazione artistica “Blaue Reiter” con le quali partecipa a numerose mostre collettive. I quadri presentati, frutto del lavoro degli ultimi anni (a partire dal 2001), bene esprimono il percorso artistico di Antonella Valdemarca.
Le opere meno recenti, in particolare, risentono molto della formazione accademica e figurativa volta alla ricerca del realismo nella rappresentazione della figura umana, dei paesaggi e delle nature morte; il tutto però reso con una particolare ricerca del colore e della luce.
Nelle opere più recenti si percepisce l'abbandono delle forme statiche in una sorta di liberazione psichica dell'artista che, con i suoi vortici di colore esprime la propria interiorità.
Non sono cambiati i soggetti, l'artista infatti predilige ancora una volta i paesaggi, dei quali ora cerca di rapire l'anima e l'atmosfera attraverso la sintesi degli elementi compositivi.
L'uso del colore è sempre il protagonista, ma ora non è più vincolato entro confini e linee dettagliatamente disegnate. Il colore e la pennellata si fanno fluttuanti, rendendo i soggetti rappresentati evanescenti e invitando l'osservatore a tuffarsi nella più profonda spiritualità dell'opera. Contribuisce a stabilire questo dialogo con l'osservatore anche l'utilizzo di colori preziosi come l’argento, l'oro e il bronzo, di materiali come stucchi e gesso che rendono quasi tangibile il soggetto rappresentato. L'uso di colori forti, spesso la contrapposizione di colori caldi e freddi, tra la luce e ombra svelano la parte più nascosta e impenetrabile della psiche umana in un continuo e sottile rapportarsi tra visibile e invisibile.
Sara Cestarollo
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